ALGHE? ARICA?


Oggi guardando le montagne di Poseidonia Oceanica, la pianta acquatica caratteristica del Mar Mediterraneo e a Mazara chiamata Arica, ammassata sotto la sopraelevata che porta al porto nuovo e le palle di mare (egapropili) sparse per la spiaggia a un giovane amico, non Mazarese, che mi chiedeva informazioni sull’esistenza di questi elementi sulla spiaggia di Tonnarella ho risposto con le mie conoscenze. Questi due elementi sono sempre stati una caratteristica della nostra spiaggia ed io me li ricordo da sempre con la differenza che mentre prima veniva, in parte utilizzata, adesso, come dicono i gestori dei lidi, è vietato eliminarla. Negli anni cinquanta e sessanta, infatti, i due elementi erano utilizzati dagli Stazzunara per alimentare i forni e dai Muratori per isolare i Dammusi. Deduco che in questo Paese ognuno gestisce il proprio orticello con regole proprie ed individuali perché a me risulta che in Puglia con un progetto dell’Istituto di scienze delle produzioni alimentari del Consiglio nazionale delle ricerche di Bari prevede, già dal 2010, il recupero di questo materiale organico come fertilizzante, ammendante o substrato per coltivazioni senza suolo. Insomma la poseidonia, comunemente ed erroneamente considerata un’alga, è una pianta acquatica superiore che con le sue praterie svolge importanti funzioni: ossigenazione dell’acqua, fissazione dei fondali e protezione delle spiagge dall’erosione, riparo e zona di riproduzione per la fauna marina, nutrimento per pesci, cefalopodi e cordati, periodicamente, però, essa perde le foglie e, soprattutto in concomitanza della bella stagione, si ripresenta il problema della gestione dei residui spiaggiati lungo le coste pugliesi, il progetto minimizza l’impatto sull’ecosistema costiero, il materiale raccolto è riutilizzato in agricoltura e più di recente anche in Sardegna, Toscana e Lazio stanno seguendo l’esempio Pugliese. Noi? Boh!