IL MEDITERRANEO NON E’ “MARE NOSTRUM” DA SECOLI

Nel Mar Mediterraneo, mare nostrum ai tempi dell’Impero Romano, gli stati che fanno parte dell’Unione Europea e che vi si affacciano sono sette (7): Cipro, Croazia, Francia, Grecia, Italia, Malta e Spagna. Quelli, invece, che vi si affacciano ma non fanno parte dell’Unione sono quindici (15): Albania, Algeria, Bosnia Erzegovina, Egitto, Giordania, Israele, Libano, Marocco, Mauritania, Monaco, Montenegro, Palestina, Siria, Tunisia e Turchia. Qualcuno dovrebbe dirlo ai politicanti dell’Unione Europea che hanno emanato nuove regole per la pesca a strascico per ridurre lo sforzo di pesca, allo scopo di preservare la risorsa ittica dall’eccessivo sfruttamento, in particolare il gambero viola, rosa e rosso, gli scampi, il nasello e le triglie. Il Mediterraneo non è nostro! In compenso i sette paesi europei, destinatari delle nuove regole, importano pesce da quasi tutti gli altri quindici Paesi che pescano, senza alcuna regola, nel Mediterraneo. Che cosa risolviamo, Noi Europei, con le Vostre Regole del menga? Qualcuno lo può spiegare ai pescatori ed armatori che per predisporre una spedizione di un peschereccio d’altura servono tanti soldini? Dove dovranno andare a pescare nei fiordi Norvegesi o nelle praterie Tedesche? L’attività di pesca, come dichiarato in Italia da Federpesca, risulta al momento inapplicabile per il precario contesto economico del settore e soprattutto per la mancanza di adeguate alternative socio assistenziali che siano in grado di sopperire alle intenzioni del legislatore comunitario. Europa! Sveglia!!! Esistono altri Stati che neanche Vi conoscono.

Stampa manovrata o Informazione errata?

Ieri alla notizia del Carabiniere ucciso, si sono avute reazioni e condanne da tutto il mondo politico. Assieme al cordoglio c’è stata tanta propaganda. Salvini ha invocato i lavori forzati, Meloni, il mondo sovranista e parte dei grillini replicano l’atteggiamento solito sui migranti. Poche voci chiedono al ministro dell’Interno il rispetto del suo ruolo. E cade nel vuoto un appello alla moderazione, rivolto a tutti, da La Russa (fonte Repubblica.it). Oggi alla scoperta, da parte della Procura, che le persone, fermate per omicidio volontario e tentata estorsione al termine di un lungo interrogatorio sono americane mi chiedo: Quanti sono stati i giornalisti o i politici che oggi hanno avuto il coraggio di guardarsi allo specchio e sputarsi in faccia? Non sarebbe il caso che prima di pubblicare notizie “ad capocchiam” e sputare sentenze ci si accertasse, tutti, sulla verità? Quello che a me dispiace è soltanto la morte del povero Vicebrigadiere Mario Cerciello Rega, il resto è soltanto feccia.

E’ MORTO ANDREA CAMILLERI

All’età di 93 anni, ha lasciato questo mondo, lo scrittore siciliano Andrea Camilleri, dopo essere stato ricoverato per giorni in rianimazione in seguito ad un arresto cardiaco. Ha lasciato questo mondo, come dicevo, ma rimarrà nel cuore dei suoi lettori con le sue numerose creazioni letterarie e non vedo l’ora di leggere la sua ultima opera consegnata alla Sellerio nel 2006 con la pretesa che fosse pubblicata soltanto dopo la sua morte. CIAO ANDREA! SEI STATO UN GRANDE!

ALGHE? ARICA?


Oggi guardando le montagne di Poseidonia Oceanica, la pianta acquatica caratteristica del Mar Mediterraneo e a Mazara chiamata Arica, ammassata sotto la sopraelevata che porta al porto nuovo e le palle di mare (egapropili) sparse per la spiaggia a un giovane amico, non Mazarese, che mi chiedeva informazioni sull’esistenza di questi elementi sulla spiaggia di Tonnarella ho risposto con le mie conoscenze. Questi due elementi sono sempre stati una caratteristica della nostra spiaggia ed io me li ricordo da sempre con la differenza che mentre prima veniva, in parte utilizzata, adesso, come dicono i gestori dei lidi, è vietato eliminarla. Negli anni cinquanta e sessanta, infatti, i due elementi erano utilizzati dagli Stazzunara per alimentare i forni e dai Muratori per isolare i Dammusi. Deduco che in questo Paese ognuno gestisce il proprio orticello con regole proprie ed individuali perché a me risulta che in Puglia con un progetto dell’Istituto di scienze delle produzioni alimentari del Consiglio nazionale delle ricerche di Bari prevede, già dal 2010, il recupero di questo materiale organico come fertilizzante, ammendante o substrato per coltivazioni senza suolo. Insomma la poseidonia, comunemente ed erroneamente considerata un’alga, è una pianta acquatica superiore che con le sue praterie svolge importanti funzioni: ossigenazione dell’acqua, fissazione dei fondali e protezione delle spiagge dall’erosione, riparo e zona di riproduzione per la fauna marina, nutrimento per pesci, cefalopodi e cordati, periodicamente, però, essa perde le foglie e, soprattutto in concomitanza della bella stagione, si ripresenta il problema della gestione dei residui spiaggiati lungo le coste pugliesi, il progetto minimizza l’impatto sull’ecosistema costiero, il materiale raccolto è riutilizzato in agricoltura e più di recente anche in Sardegna, Toscana e Lazio stanno seguendo l’esempio Pugliese. Noi? Boh!

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