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LU FISTINU DI SANTU VITU

 

 

La festa di San Vito patrono di Mazara del Vallo, sua città natale, non si svolge il giorno della sua ricorrenza, il 15 giugno, ma come tradizione vuole, a Mazara, i festeggiamenti hanno luogo la penultima settimana di agosto, ricorrenza dell’avvenuta traslazione del Santo e dura 4-5 giorni. Dall’anno 1728 “Lu Fistinu di Santu Vitu” nasce come rappresentazione figurata del martirio dei Santi mazaresi Vito, Crescenzia e Modesto martirizzati durante l’impero di Diocleziano e, in seguito, per ricordare le meraviglie che operò in vita, i miracoli fatti ai devoti che lo invocarono e specialmente le guarigioni di chi è stato morso da cani arrabbiati. Durante la festa la statua argentea del santo è portata in processione dai marinai, particolarmente devoti, in costume tradizionale. Fino ai primi del 1970, la festa in onore del Santo Patrono, alternava ai momenti religiosi altri di giochi e allegria cui partecipava tutta la Comunità. Nei nostri ricordi fanciulleschi è presente in modo memorabile il gioco della “Ntinna a mare” che consisteva nell’attraversare una lunga e robusta pertica insaponata e situata sul molo del fiume Mazaro, vinceva chi riusciva ad impadronirsi della bandiera situata alla punta estrema della stessa pertica. Altro gioco indimenticabile era “lu Jocu dell’oca” ovvero delle pignatte stese tra la scala dei poverelli e la parte opposta del fiume e consisteva nello rompere le pignatte di creta, da parte dei membri l’equipaggio di una scialuppa, e impadronirsi nuotando del contenuto. L’oca era il momento più spettacolare perché era difficilmente raggiungibile in acqua. Oggi la festa ha vari appuntamenti e manifestazioni il primo del quale è l'Annuncio del Festino eseguito da un gruppo che uscendo dal Palazzo Vescovile percorre le vie principali della città annunciando l'inizio dei festeggiamenti; la processione più mattiniera d’Italia (alle 3:30 di mattina del mercoledì) con trasporto del Simulacro del Santo dalla Chiesa di San Vito in Urbe alla Chiesa di San Vito a Mare, il tanto atteso "jocu di focu a diunu", giochi pirotecnici sullo sfondo del lungomare. Segue la processione storico-ideale a "quadri viventi", sacra rappresentazione con tanti personaggi in costume d’epoca della vita e del martirio del Santo, che dalla chiesetta di San Vito a mare porta in giro il simulacro del Santo per le vie della città; “ la consegna delle chiavi” della città al Santo; il Pontificale nella Basilica Cattedrale; Processione e Imbarco del Simulacro del Santo Patrono. Ieri, 23 agosto 2018, abbiamo assistito ad una bella processione a quadri viventi che come ha spiegato il prof. Giovanni Isgrò coordinatore del Festino, ha inteso “coniugare la celebrazione festosa del Santo Patrono con il centenario della fine del Primo Conflitto Mondiale: due argomenti che s’intrecciano anche con riferimento alla tradizione ispirato a devozione che caratterizza diverse aree del Triveneto impegnate nella Grande Guerra. Fra esse: San Vito al Tagliamento, San Vito di Cadore, San Vito di Valdobbiadene e tante altre che ospitano chiese dedicate ai Santi Vito, Modesto e Crescenzia. La Festa per la Pace, a ricordo della liberazione dal dramma del grande conflitto e il giubilo festivo per la gloria celeste del Santo Martire mazarese – rileva Isgrò – diventano così attualizzazione di un messaggio che intende unire nord e sud d’Italia in un’attestazione forte contro le guerre nel mondo, con l’auspicio di una sentita risignificazione della nostra tradizione devozionale in onore del Santo Patrono”. Spettacolare è stata l’esibizione acrobatica dei portatori con la statua di San Vito di Burgio che con il ritmo incalzante dei tamburi di Aspra hanno raggiunto l’apice del folclore etnografico.  

Immagini di ieri (23/08/2018)

Lu Fistinu di San Vito dell'Anno Domini 2022

La festa di San Vito patrono di Mazara del Vallo, sua città natale, che ogni anno (a partire dal 1728) si svolge, come tradizione vuole, a Mazara, la penultima settimana di agosto, quest'anno è iniziata il 16/08/2022 e conclusa il 21/08/2022.  Io mi limiterò a raccontarne i fatti e purtroppo devo costatare che questa tradizionale manifestazione sarà ricordata, negli annali come una delle più inaccettabili sia dal punto di vista organizzativo che attuativo. Già la mattina del diciassette era arrivato il primo abbaglio con la mancata fiaccolata con processione dalla Cattedrale al santuario di S. Vito al mare e con l’assenza della ‘Ntrata Ranni ovvero il classico spettacolo pirotecnico che annuncia l’entrata del Santo in chiesa. I presenti hanno raccontato che la delusione è stata totale in special modo a chi, si parla anche di operatori televisivi esteri, era venuto per riprendere le immagini della processione più mattiniera d’Italia. Il pomeriggio la classica processione a quadri viventi è stata ridotta e con poche figuranti (transeat: ci sono ancora tante persone con il Covid). Domenica 21/08 si è superato il colmo quando i pochi presenti al porto nuovo abbiamo visto arrivare in questo modo

  

 perché era impossibile imbarcarlo alla foce del fiume, come di consueto, perché è piena di fango e ridotto in condizioni pietose. Si è, poi, proceduti con l’imbarco e la processione in mare,

 

il rientro allo stesso modo del Santo e la sera l’atteso spettacolo pirotecnico iniziato a mezzanotte in punto, come promesso, e terminato alle ore 24,05 esattamente cinque minuti di gioia per tutti con risata generale e finale che ha chiuso il Festino dell’anno 2022. Evviva Santu Vitu!!!

Noi, nell’intervallo tra l’uscita del Santo e lo sbarco, ne  abbiamo approfittato per fare quattro chiacchiere tra cugini.

 

 

Chiarimenti e Precisazioni

Oggi, 18/10/22, ho finito di leggere “Dulùr e Dutùr” di Mino Facchetti e stampato per i tipi della Clarense Editori di Coccaglio (BS), Il libro mi è stato fornito dal mio caro Amico, piazzista di testi particolari, che allieta i miei momenti di risveglio dal tedio esistenziale. Il testo è “un mix ineguagliabile di schiettezza contadina e di trasversalità linguistica. È la sensazione che ti lascia un viaggio attraverso l’anatomia umana raccontata dal dialetto bresciano. Insieme con un piacevole succoso vocabolarietto ci offre un lungo elenco di definizioni vernacolari di malattie, una raccolta di proverbi e ….Udite!….Udite! …..le indicazioni dei santi cui votarsi per guarire. Vi state chiedendo il perché metto questo libro in questo Link dedicato a San Vito? Il motivo è chiaro venerato come Santo Martire dalla Chiesa Cattolica è un santo molto importante anche per la Chiesa Ortodossa Serbia e quella Bulgara. Era assai venerato nel Medioevo e fu inserito nel gruppo dei Santi Ausiliatori, santi verso i quali veniva invocata una intercessione, in particolari e gravi circostanze e per ottenere guarigione da malattie particolari. Personalmente a me erano noti le guarigioni per i morsi dei cani rabbiosi e il Tarantismo noto come Ballo di San Vito. Nel libro ho scoperto che viene o forse dovremmo dire, con il Facchetti, “in tempi storici, in cui la fede nella religione superava la fiducia nella medicina, si sviluppò il culto dei santi taumaturghi, dotati ciascuno di precise specializzazioni, al quale rivolgersi chiedendo aiuto in caso di malattie” per l’Arteriosclerosi, l’Enuresi notturna, l’Insonnia, l’Instabilità Psichica (mal di luna), i morsi di vipera, la Nevrastenia, la Nevrosi, la Psicosi, la Nevrite, La paralisi spastica, la Pazzia, l’Isteria, le punture d’insetti, delle vespe e la Sonnolenza. Volendo completare la ricerca, ho scoperto anche che si può chiedere, al Santo, l’intercessione per curare la malattia di Huntington o còrea, per lo Scanto (paura provocata da traumi), contro gli spiriti maligni, contro il fuoco e i fulmini.  Infine, aggiungo, che San Vito è il Protettore dei Ballerini, Attori, e Albergatori.