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Utti china e muggheri mbriaca

 

Lettera U

 

Ubbirienti - agg. Disciplinato, educato.

Ubbirienza – s. f. Senso di rispetto, sottomissione, buon comportamento.

Ucchialazzu – s. m. Grande o brutto occhiale.

Ucchialeddru – s. m. Piccolo occhiale.

Ucchialinu - agg. Che porta occhiali da vista.

Ucchialuni – s. m. Grande occhiale.

Ucchialutu - agg. Che porta grandi e spessi occhiali da vista.

Ucchiamentu – s. m. Vigilanza, custodia di cosa.

Ucchiari - tr. Adocchiare, guardare con interesse, per controllo.

Ucchiata – s. f. Sbirciata, guardare breve e fuggevole, sguardo, pesce degli sparidi.

Ucchiatazza – s. f. Occhiata torva, ostile, minacciosa.

Ucchiateddra – s. f. Leggero e fuggevole sguardo, sbirciatina.

Ucchiatina – s. f. Sguardo fuggevole, occhiata, sbirciatina.

Ucchiatu – agg. Guardato, osservato, controllato.

Ucchiatuna – s. f. Severa, lunga occhiata

Ucchiatura - sf. Occhiata minacciosa, sbirciatina.

Ucchiazzu – s. Grande o brutto occhio.

Ucchiceddri, ucchiddri – s. m. Piccoli occhi.

Ucchiuna – s. m. Grossi occhi.

Ucchiuzzi - s. Piccoli occhi.

Ucciria – s. f. Confusione |V. Vucciria.

Ugghiari - tr. Oliare, Ungere, lubrificare.

Ugghiastru – s. m. Oleastro, olivo selvatico.

Ugghiatina – s. f. Lubrificazione.

Ugghiatu – agg. Oleato, ingrassato.

Ugghiatura – s. f. Atto del lubrificare, ingrassaggio.

Ugghiazzu – s. m. Olio di rifiuto.

Ugghiusu - agg. Ricco di olio, grasso.

Ugnata – s. f. Unghiata| graffio, colpo d'unghia.

Ugnazzu – s. m. Unghione| grossa o brutta unghia.

Ugniceddru, ugniddru – s. m. Piccola unghia.

Ugnus. f. Lamella cornea del tessuto epidermico che riveste la parte dorsale della falange terminale delle dita (di mani   e piedi) dell'uomo e delle zampe di molti animali .

Uliaturi – s. m. Ampolla per lubrificare congegni meccanici.

Ulivetu, ulivitu – s. m. Luogo piantato a olivi.

Ulivu – s. m. Albero delle olive.

Umitiri - tr. Inumidire, bagnare.

Umitirisi - rifl. Inumidirsi, prendersi di umidità.

Umitu – s. m. Umido, umidità | agg. Che contiene umidità, bagnato.

Umituliddru - agg. Poco umido| V. Vagnateddru.

Umma – s. f. Gomma.

Ummiras. f. L'oscurità più o meno intensa prodotta in una regione dello spazio da un corpo opaco esposto alla luce, figura che un corpo opaco proietta su una superficie e che ne riproduce, più o meno alterata, la forma, ombra.

Ummirusu – agg. Ombroso.

Un – art. Un |avv. Non| Un pozzu veniri - non posso venire.

Unca - loc.  Perciò, dunque, forza, suvvia, dai| unca, comu rici tu – perciò, come dici tu.

Unciamentu – s. m. Il gonfiare, aumento di volume.

Unciari - tr. Riempire d'aria, esagerare un fatto| U. na umma – gonfiare una ruota.

Unciarisi - rifl. Riempirsi d'aria, arrabbiarsi, incollerirsi.

Unciata – s. f. Immissione di aria.

Unciatazza – s. f. Il gonfiare al massimo.

Unciateddra – s. f. Leggero gonfiamento.

Unciateddru - agg. Poco gonfiato, incollerito.

Unciatina – s. f. L'atto del gonfiare, gonfiore, collera.

Unciatura – s. f. L'atto del gonfiare, esagerazione.

Uncinettu – s. m. Piccolo ferro con la punta uncinata per lavorare la lana o ricamare.

Unciuri – s. m. Gonfiore, ingrossamento.

Ungibili - agg. Che si può unire.

Ungiri - tr. Ungere, oliare.

Ungiutu - agg. Unito assieme, legato, congiunto, annodato.

Unicu - agg. Che è solo nel suo genere| Figghiu U. - l’unico e solo figlio di una coppia, unigenito.

Unistà – s. f. L'essere onesto, correttezza.

Unni - avv. Dove| U. veniveni – dappertutto | V. Dunni.

Unnicapita, unnicapitacapita - loc. Dovunque.

Unniemu – loc. Dove andiamo.

Unniti - loc. Dove andate

Unnivà – loc. Dove sta andando.

Unnivò - loc. Non ne hai voglia.

Unnebberu – loc. Non è per niente vero, è falso.

Unnegghè - loc. Dovunque, in qualunque luogo.

Unnicesimu - agg. Che occupa il posto numero undici, undicesimo.

Unnici - agg. Immediatamente dopo il

Unnicina – s. f. Quantità di undici.

Unnumani – loc. Il giorno dopo, successivo.

Unu – pron. Uno.

Unuranza – s. f. Pubbliche manifestazioni intese a onorare la presenza o la memoria di una o più persone benemerite, stato onorevole, onoranza.

Unurari - tr. Rispettare , onorare.

Unza – s. f. Oncia, la dodicesima parte di qualsiasi cosa.

Unzata – s. f. Quantità equivalente a un'oncia.

Ura – s. f. La ventiquattresima parte del giorno.

Urata – s. f. Periodo di un'ora.

Uratazza – s. f. Un'ora abbondante.

Urateddra – s. f. Periodo di circa un'ora.

Urbigna - nella loc. Come, dove capita, alla cieca, senza andare per il sottile.

Urdinari - tr. Disporre in ordine, comandare.

Urdinariazzu - agg. Troppo ordinario, dai modi alquanto grossolani.

Urdinarieddru - agg. Poco ordinario, grossolano.

Urdinariu - agg. Rozzo, incivile.

Urdinazioni – s. f. Commissione di merce.

Urfaneddru – s. m. Piccolo orfano.

Urgiuni – s m. Pesce della famiglia dei gobidi di cui ne esistono una trentina di specie in tutto il Mediterraneo e vive nei bassi fondali, ghiozzo |Per saperne di più: http://www.andreasormani.altervista.org/pesci.htm

Urma – s. f. Impronta, traccia.

Urmu - agg. Arrabbiato, insoddisfatto, inappagato| Ristari U. - rimanere deluso, insoddisfatto.

Urnamentu – s. m. L'ornare, decorazione, abbellimento.

Urnari – tr. Adornare.

Urriarisi – intr. Muoversi in senso circolare, girare intorno, roteare.

Ursignu - agg. Che ha l'aspetto di orso.

Ursu – s. m. Mammifero carnivoro che attacca l'uomo | Simbolo di goffaggine e di sgraziata pesantezza o anche di selvatichezza e scontrosità.

Urtari - tr. Irritare, innervosire, cozzare.

Urtarisi - rifl. Scontrarsi, irritarsi, innervosirsi.

Urtazzu - s. m. Grande o brutto orto.

Urticeddru – s. m. Piccolo orto.

Urtimata - nella loc. All'urtimata - alla fin fine.

Urtimu - agg. Che viene dopo tutti gli altri, ultimo.

Urtulanu – s. m. Chi coltiva l'orto o ne vende i prodotti.

Urvazzu - agg. Completamente cieco.

Urvicari – tr. Seppellire, inumare |V. Orvicari.

Urviceddru - agg. Che vede poco.

Urzata – s. f. Bevanda a base d'orzo e di mandorle.

Usarisi - rifl. Essere in uso, conforme alla moda.

Ussiceddru, ussiddru – s. m. Piccolo osso.

Ussirvanza – s. f. L'osservare le leggi, i doveri, gli obblighi.

Ussirvari - tr. Notare, rilevare.

Ussissioni – s. f. Forma di delirio di chi si crede invaso dal demonio, fissazione, incubo.

Ussutu - agg. Che ha grosse ossa.

Ustari – tr. Percepire con il senso del gusto, assaggiare quanto basta per apprezzare il sapore, degustare |Intr. Soddisfare il gusto, piacere.

Ustiunarisi - rifl. Scottarsi, provocarsi ustioni.

Ustu – s. m. Senso che dà la percezione dei sapori e risiede nella bocca.

Ustusu - agg. Dilettevole, saporito, di buon palato.

Usu – s. m. Maneggio, manipolazione, costume, abitudine| prov. L'usu fa liggi - la consuetudine acquista forza di legge.

Usufruttu – s. m. Diritto di godere i frutti di un bene, di cui altri hanno la nuda proprietà.

Utru – V. Otri

Uttaru – s. m. Chi fa, vende o ripara botti, bottaio.

Uttazza – s. f. Grande o brutta botte.

Utti – s. f. Contenitore di legno a doghe, botte.

Utticeddra, uttiddra – s. f. Piccola botte.

Uttuni – s. m. Lega di rame e zinco.

Uvattari - tr. Imbottire con ovatta.

Uvattatu - agg. Morbido, imbottito.

Uvazzu – s. m. Grosso o brutto uovo.

Uvettu, uviceddru, uviddru, uvuzzu  – s. m. Piccolo uovo.

Uvuni – s. m. Grosso uovo.

Uvusu – agg. Che ha forma di uovo.

Uziari – intr. Non avere voglia di niente.

Uziusu - agg. Che sta in ozio, indolente, fannullone, scansafatiche.

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